martedì 28 aprile 2015

Intervista a Monica Gatto

Presentati.Il mio vero nome è Monica, ho scelto di firmarmi Momi perché è il nomignolo che mi ha affibbiato mio fratello, mi chiamano tutti così. Dalla passione tutta adolescenziale di creare storie a fumetti mi sono ritrovata, quasi per caso, nella stesura del mio primo romanzo. Non ho nessuna ambizione nel definirmi scrittrice, ma sapere che qualcun altro oltre me ama ciò che scrivo e' uno stimolo per continuare questa avventura. 
<Non sempre serve sorprendere chi legge con colpi di scena fantasiosi. Da un libro io voglio sentirmi coinvolta, voglio sorridere, voglio aggrottare la fronte e voglio affezionarmi ai protagonisti, e tutto questo può succedere solo se la loro storia può essere anche la mia>
Come è nata la passione per la scrittura?
Ho iniziato a scrivere questa storia che mi ronzava in testa da un bel po' quando ho capito che correvo il rischio di dimenticarmela. Ho scoperto il gusto di poter rileggere, modificare e ampliare senza limiti ciò che creavo. Da poco più di cento pagine sono diventate cinquecento, è come una droga, se inizi a scrivere non ti fermi più. 


Qual è il tuo stile?
Me lo dico da sola che tendo ad essere prolissa, per questo ho adottato uno stile scorrevole, semplice, ironico e confidenziale. Credo sia stata una scelta facile, gli scrittori veri scrivono meglio, ma il risultato mi soddisfa. È lo stile che preferisco nei libri che leggo, mi tiene incollata alle pagine.

Il genere letterario che preferisci di più?
Sono un'amante della lettura in generale, in quanto tale ho attraversato varie preferenze e, quando mi assesto su un genere, mi concentro su quello. Il mio primo amore sono stati gli horror del re S. King, poi ho transitato per i classici fino ad assestarmi sui fantasy, che mi piacciono moltissimo. Negli ultimi anni sono approdata ai romanzi rosa e new adult...  Non credo li abbandonerò molto presto.

Quale genere letterario non ti piace? 
Non so, non vado matta per i thriller... Ma non è neanche vero.


Come nascono le tue storie?
Dal desiderio di creare da me i personaggi dei quali innamorarmi, dalla smania di mettere su carta una storia tutta mia che non mi stufo mai di rileggere. Traggo ispirazione dai libri, dalla mia vita, da quella degli amici... Da tutto cio' che mi provoca un'emozione.

In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
Tantissimo. La gran parte delle paranoie e dei difetti di Giulia sono quelli che avevo io alla sua età... Spero anche i pregi. Davide lo adoro, inconsciamente credo di aver creato quella persona che desidero diverrà mio figlio, ora adolescente... In buona parte ci somiglia già, a partire dal nome, dagli hobby, e dal fatto di essere bellissimo!


Come è nata la tua ultima opera?
La storia del mio primo, e per ora unico romanzo, è nata da un sogno di forse dieci secondi, due ragazzi che bisticciavano e si amavano senza trovare il coraggio di ammetterlo. Ci ho ricamato sopra, ho costruito una storia condendola con le paranoie che, in quanto femmina, conosco benissimo. Il risultato è un romanzo adatto a tutte le età, alle donne mature che vogliono rivivere i primi batticuori, alle giovanissime che li stanno vivendo, e ai ragazzi che li provocano.

Stai lavorando a qualche altro libro?
Si, parecchi tutti insieme... ho detto che è una droga. Spero di terminate a breve il seguito di Solo una storia d'amore, a cui poi seguirà un terzo capitolo. Sarà la trilogia delle paturnie, più un volume tutto in pov Davide. Lasciare andare i miei due ragazzi è difficile, ma ho in cantiere anche una storia diversa con altri protagonisti, equivoci e battibecchi saranno sempre alla base di questo nuovo amore.


Il tuo sogno?
Ovviamente, visto che ormai mi sono buttata in questa avventura, mi piacerebbe tantissimo vedere i miei libri sugli scaffali delle librerie. Col self pulishing è impossibile, vedremo... Per ora sto ricevendo già molte più soddisfazioni di quanto mi aspettassi, quindi sono contenta così. 


-Contatti
Email autrice: momigatto1@gmail.com

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